LABORATORIO DI TEATRO E SCRITTURA CREATIVA

Fiabe in bozzolo

Questo progetto, ancora tutto da sperimentare, unisce metodi e tecniche del teatro sociale a quelle della narrazione partecipata. Può essere attuato sia come esperienza curricolare nelle scuole sia con gruppi più ristretti.

Per teatro sociale si intende una realtà culturale e sociale che utilizza le attività teatrali al fine di promuovere benessere nell’individuo e nella comunità sociale cui appartiene, attraverso l’attivazione di risorse a livello individuale e collettivo.  Il teatro sociale promuove l’autorialità e la piena partecipazione di bambini e ragazzi ai processi creativi, valorizzando le abilità e le competenze dei singoli partecipanti e del gruppo in cui essi sono inseriti.

I percorsi proposti prevedono anche un’attenzione particolare all’espressione attraverso la parola, declinata in tre dimensioni: l’ascolto, la riproduzione orale (attraverso la narrazione partecipata) e la trascrizione di essa perché non se ne perda memoria.

Uno dei primi studi, nel contesto scolastico italiano, riguardo all’efficacia di tale metodo rispetto allo sviluppo socio-emotivo di bambini frequentanti la scuola primaria, è stato svolto da Maria Serena Maierna, una delle operatrici del gruppo Brucobalto, come progetto di tesi magistrale.

Il filo conduttore della fiaba lega le varie proposte, adatte a varie fasce d’età.

LEGAMI DI FIABA (6-8 anni)

La storia “Cigno: appiccica! (Fratelli Fabbri, 1996) racconta di un giovane contadino, a cui viene donato un cigno dal magico potere di far rimanere appiccicato chiunque lo tocchi.

Il giovane userà questo potere per creare una catena umana di personaggi improbabili capace di far ridere la bella e triste principessa del paese, conquistandone la mano. Questa sarà la cornice narrativa di tutti gli incontri, e la base per l’azione scenica finale.

La storia contiene un grande insegnamento: dove uno solo fallisce, il gruppo trionfa, quando riesce a mantenere importante il ruolo di ognuno al suo interno. Questa sarà la lezione appresa alla fine del laboratorio.

Grazie al contributo creativo di ciascun alunno, inoltre, la storia si arricchirà di tanti personaggi, che dovranno affrontare tutti insieme una lunga marcia verso il lieto fine. Solo collaborando riusciranno a far ridere la principessa, e potranno “spiccicarsi” dal magico cigno.

Visto il messaggio inclusivo trasmesso dalla storia, la restituzione non vuole limitarsi in una rappresentazione frontale davanti ad un pubblico passivo, ma prevede un’azione scenica capace di coinvolgere gli spettatori: tutti i presenti saranno invitati ad unirsi alla grande catena iniziata dai bambini per andare a conquistare il sorriso della principessa.

FIABE, ISTRUZIONI PER L’USO (8-10 anni)

Che cosa occorre per creare una fiaba avvincente?

Secondo Vladimir J. Propp la risposta è semplice: ci sono elementi fondamentali comuni ad ogni storia, riconoscibili sotto il termine di funzioni, che nel racconto si combinano e si intrecciano, dando vita di volta in volta alle fiabe che tutti conosciamo.

Attraverso il grande gioco del teatro i personaggi più amati delle fiabe popolari prenderanno vita, permettendo agli alunni e alle alunne di comprendere ed interpretare le loro funzioni fondamentali, metterle in sequenza e apprendere così, attraverso l’utilizzo di molteplici linguaggi, i meccanismi della narrativa.

Affinché una fiaba si sviluppi, tuttavia, i personaggi da soli non bastano. Il linguaggio teatrale ci permette di recuperare la dimensione originale della fiaba, come narrazione rituale capace di tramandare passaggi fondamentali della vita e della crescita. Per questo, parte del percorso si sviluppa esplorando la ritualità, la forza di un’azione corale, la musicalità di certe formule e filastrocche riportate nei testi più noti, ricreandone atmosfere, ritmi, musiche e sonorità che permettono alle fiabe di essere così coinvolgenti.

Il percorso punta infine alla creazione di una fiaba originale, capace di unire al suo interno tutti gli elementi incontrati. Bambini e bambine saranno gli attori principali di questa fiaba, capaci non solo di interpretarne le varie parti, ma anche di offrire al pubblico le istruzioni per la costruzione di una “fiaba perfetta”.

OGGI L’EROE SONO IO: CREAZIONE DI FIABE CONTEMPORANEE (10-12 anni)

Gianni Rodari, adattando ad un uso didattico le teorie di Propp sulla nascita e la struttura delle fiabe, elabora un metodo che permette di utilizzare le note funzioni dello studioso russo in maniera ludica e creativa. Intendiamo integrare tale metodo nell’ottica di un laboratorio teatrale, per realizzare e interpretare fiabe completamente originali, espressione della fantasia e del vissuto di alunni e alunne, incoraggiando l’utilizzo di esperienze di vita ed episodi reali.

Un lavoro sul viaggio dell’eroe e sulla sua crescita può inoltre aiutare alunni e alunne delle classi quinte ad affrontare i grandi temi del passaggio e della conclusione di un ciclo, in vista del loro futuro ingresso nella scuola media.

Vuoi sapere di più?